Protesi dell’anca difettose: niente panico!
Ci risiamo.
Ogniqualvolta un’importante testata esce con un articolo sull’argomento, si scatena il panico.Non è la prima volta che lo sottolineo.
E me ne accorgo molto bene, poiché da qualche mese, in qualità di volontario dellaFondazione Livio Sciutto ONLUS, mi sto occupando dell’assistenza clinica e burocratica ai pazienti portatori delle “famigerate” protesi Depuy ASR.
Il 16 giugno è uscito un interessante articolo sul Corriere della Sera, ed è tutta estate che mail e telefonate fioccano.
Tra l’altro, poiché nell’articolo sono menzionate anche protesi di altre marche, i timori stanno colpendo un po’ tutti i pazienti portatori di protesi dell’anca….
Facciamo chiarezza:
1) Le protesi incirminate sono SOLO le protesi metallo-metallo. Se la vostra protesi ha componenti in ceramica o polietilene, siete al sicuro dal fenomeno
2) E’ vero, non solo le protesi Depuy sono coinvolte. In linea teorica, tutte le protesi metallo-metallo possono dare questa complicanza, ma generalmente rimane estremamente rara. Nelle protesi ritirate dal mercato le complicanze da metallosi erano sensibilmente più frequenti rispetto alla “normalità”.
In ogni caso, essere portatore di una protesi metallo-metallo, persino se si tratta di una delle protesi ritirate dal mercato, non è per forza una condanna:
Una gran parte di pazienti sta bene ed ha valori di ioni nel sangue e nelle urine nei limiti di tollerabilità.
Per maggiori informazioni: LINK
Attenzione: non a caso ho usato la parola “tollerabilità”, e non “normalità”.
Infatti mi sento di rassicurare quanti, di fronte ad un dosaggio plasmatico, abbiano trovato valori di ioni Cromo o Cobalto superiori alla famigerata soglia di 2mcg/L, storicamente considerata limite “normale” anche per i lavoratori esposti.
Ebbene, nonostante alcuni Autori indichino il superamento di tale soglia -anche di poco- un possibile elemento di “rischio”, la MAGGIOR PARTE degli autori, al contrario, indica invece solo il limite di 7-10 mcg/L come possibile valore a rischio di complicanze locali.
In effetti, nella mia esperienza, ben raramente un portatore di protesi metallo-metallo ha valori inferiori a 2 mcg/L.
Insomma, valori “fuori norma” sono praticamente la COSTANTE per i portatori di protesi. Anche per quelli che stanno benissimo.
Ma allora, QUAL E’ il valore che deve preoccupare?
Non c’è consenso su questo.
Infatti i valori che vengono secondo la letteratura considerati a concreto rischio di intossicazione sistemica sono valori estremamente elevati, che superino cioè i 100 mcg/L.
Il problema non sono quindi i tanti pazienti con valori al di sotto dei 7 mcg/L, e neppure quei rari casi di valori sopra a 100: certo, non è piacevole essere in questa fascia “over 100”, ma almeno sappiamo con certezza che in quei casi la revisione della protesi andrebbe presa in seria considerazione.
Il problema è giustamente rappresentato da quella “fetta” di pazienti con valori che superano i 7 mcg/L, ma che non hanno ancora segni di complicanze locali. E che STANNO BENISSIMO! Hanno radiografie, ecografie, risonanze perfette, e si godono delle anche favolose e magari praticano sport con regolarità.
Se solo non fosse per quei valori ematici che li etichettano come “a rischio di complicanze locali”….
Ma che significa “complicanze locali”? Significa non sistemiche, ma limitate a livello della protesi: dolore, deficit funzionale, gonfiore, versamento, fenomeni di allergia ai metalli, fino anche al riassorbimento osseo e alla mobilizzazione della protesi.
Attenzione, non mi fraintendete! Questo non è un messaggio in stile “OK, panic”.
Cari protesizzati, non vi sto autorizzando a preoccuparvi….
Per dirla con un mantra molto caro all’amico e collega senologo Salvo Catania, del vostro problema dovete “OCCUPARVENE, ma senza PREoccuparvene”.
Certo, non dovete “far finta di nulla”, e magari aspettare di avere dolore.
E’ FONDAMENTALE tenersi controllati prima.
Chi è portatore di una protesi metallo metallo e non ha mai fatto un dosaggio degli ioni cromo e cobalto nel sangue e nelle urine, dovrebbe farlo.
E chi ha valori moderatamente alti ma ha protesi clinicamente e radiologicamente funzionanti, dovrebbe semplicemente farsi seguire da un ortopedico eseguendo controlli ed eventuali esami periodici, costanti e seriati nel tempo.
Questo ci consente di prevenire, diagnosticare precocemente ed eventualmente trattare precocemente ogni possibile complicanza locale.
Per concludere, messaggio a tutti i portatori di protesi metallo-metallo: niente ansia, niente notti in bianco. Godetevi la protesi, ma attenetevi ad una scrupolosa manutenzione presso un centro qualificato.
Proprio come fareste -ad esempio- per un invasivo e costoso impianto dentale, o anche (per cambiare ambito) come fareste con la vostra nuova e delicata fuoriserie…
Tratto da: medicitalia.it