I progressi stupefacenti della medicina: la ricostruzione ossea 3D
Se si pensa alle stampanti 3D, sono di per sé una delle evoluzioni tecnologiche più stupefacenti mai scoperte, ha avuto un impatto lento ma ha rivoluzionato molti aspetti delle industrie, dalle automobili all’abbigliamento.
Ma, quello che ha sorpreso di più è stato l’impatto che queste stampanti hanno avuto nella medicina fin dall’inizio del secolo.
Le possibilità di utilizzo in campo medico della stampa 3D sono davvero illimitate.
Ogni giorno in questo settore la tecnologica delle produzioni additive fa passi da gigante.
In primo luogo, utilizzando questa tecnica di pianificazione tridimensionale e la possibilità di personalizzazione permetto di centrare obbiettivi davvero incredibili.
Per prima cosa, si assiste ad una riduzione dei passaggi operatori e alla conservazione dei tessuti ossei e molli dei pazienti.
Inoltre, l’utilizzo della ricostruzione ossea 3D è una tecnica mininvasiva che consente un risparmio di sangue notevole e un set di strumenti sterili e monouso che determinano un importante risparmio a livello economico.
La pianificazione 3D aiuta il chirurgo nell’interpretazione dei parametri geometrici delle patologie dei pazienti che permette di minimizzare eventuali errori umani.
La protesi 3D viene stampata con una tecnologia denominata EBM (electron beam melting) in titanio trabecolare, materiale ideale per le protesi poiché il corpo umano raramente le rigetta. La stampa 3D inoltre permette (dopo la scansione 3D tramite TAC) la modifica in maniera completamente libera della protesi, in modo da renderla leggera e resistente allo stesso tempo. Questo particolare materiale è stato studiato per effettuare la ricostruzione nel modo più appropriato possibile dal punto di vista anatomico per avere la possibilità di una deambulazione corretta dopo l’intervento.