Anche se l’utilizzo della protesi articolare di spalla è meno frequente di quelle di ginocchio e d’anca risulta altrettanto efficace per alleviare i dolori articolari di questo distretto. Il primo intervento di protesi di spalla è stato eseguito negli Stati Uniti nel 1950 per il trattamento di fratture complesse. Nel corso degli anni la protesi di spalla è stata utilizzata per molte altre condizioni dolorose della spalla come le diverse forme di artrosi. Secondo la Società Italiana di Ortopedia nel nostro paese vengono eseguiti più di 15.000 impianti di protesi di spalla all’anno. Se i trattamenti non chirurgici, come i farmaci, le infiltrazioni e la fisioterapia non sono più utili, si può prendere in considerazione l’intervento chirurgico di protesi di spalla.
Al giorno d’oggi questa viene considerata una procedura sicura ed efficace per alleviare il dolore ed aiutare a riprendere le normali attività. Se avete appena iniziato ad esplorare le opzioni di trattamento o avete già deciso di sottoporvi all’ intervento chirurgico di protesi di spalla, quello che leggerete vi aiuterà a capire di più le procedure su questa procedura.
La spalla è costituita dall’insieme di tre ossa: la parte superiore dell’omero, la scapola e la clavicola. L’articolazione e composta dalla testa dell’omero a forma sferica e dalla glena scapolare a forma di coppa e prende il nome di articolazione gleno-omerale. Le due superfici a contatto sono ricoperte da cartilagine articolare, una sostanza liscia che protegge le ossa e permette loro di muoversi agevolmente. Un sottile tessuto chiamato membrana sinoviale circonda l’articolazione della spalla come un manicotto.
In una spalla sana, questa membrana produce una piccola quantità di liquido che lubrifica la cartilagine ed elimina quasi tutti gli attriti durante il movimento. I legamenti e la capsula articolare congiungono la testa dell’omero e la glena scapolare dando stabilità. Queste strutture permettono alla spalla di compiere le rotazioni più ampie rispetto a qualsiasi altra articolazione del corpo umano.
Nell’intervento chirurgico di protesi di spalla le componenti ossee articolari danneggiate vengono rimosse e sostituite con componenti artificiali.
Le possibilità di trattamento sono date dalla sostituzione della sola testa dell’omero o dalla sostituzione della testa e della cartilagine glenoidea.
Diverse condizioni possono causare dolore e disabilità della spalla portando i pazienti a prendere in considerazione l’intervento di sostituzione protesica.
La decisione di sottoporsi all’intervento chirurgico di sostituzione protesica della spalla dovrebbe essere presa in cooperazione tra te, i tuoi familiari, il tuo medico di famiglia ed il chirurgo ortopedico. In genere si inizia con una valutazione da parte del chirurgo ortopedico.
Ci sono diversi motivi che possono portare all’intervento chirurgico di protesizzazione di spalla. Le persone che beneficiano dell’impianto di artroprotesi hanno spesso:
Il chirurgo ortopedico dovrà valutare diverse componenti:
Dopo aver eseguito questi accertamenti il chirurgo ortopedico deciderà con voi se l’intervento di protesi della spalla è il metodo migliore per alleviare il dolore e migliorare la funzione. Inoltre vi spiegherà i rischi potenziali e le complicanze possibili di questo intervento sia a breve che a lungo termine.
L’intervento di sostituzione protesica della spalla è molto tecnico. Esso dovrebbe essere eseguito da un team chirurgico con esperienza in questa procedura. Ci sono diversi tipi di protesi di spalla. Il chirurgo ortopedico valuterà con voi quale tipo di intervento potrà meglio soddisfare le vostre esigenze di salute
L’intervento di artroprotesi di spalla consiste nella sostituzione delle superfici articolari artrosiche con una sfera ed uno stelo metallici, per quanto riguarda la parte omerale, e con una coppa di plastica per la glena scapolare.
Queste componenti sono disponibili in varie dimensioni. Se l’osso è di buona qualità l’ortopedico può scegliere di utilizzare una componente omerale non cementata (press-fit), se non lo è può essere impiantata con cemento osseo. Nella maggior parte dei casi la parte glenoidea è in plastica e viene cementata.
L’impianto della componente glenoidea non è consigliato se:
I pazienti con artrosi gleno-omerale e tendini della cuffia dei rotatori indenni sono generalmente buoni candidati per l’artroprotesi di spalla convenzionale.
A seconda delle condizioni della spalla l’ortopedico può sostituire solo la testa omerale. Questa procedura viene chiamata anche emiartroplastica e consiste nella sostituzione della testa omerale con una sfera ed uno stelo metallici simili a quelli utilizzati nell’artroprotesi.
L’impianto di endoprotesi è consigliato quando si verificano:
A volte la decisione di utilizzare un’artroprotesi od un’ endoprotesi viene presa in sala operatoria in corso di intervento in base al quadro che si evidenzia.
L’artroprotesi inversa di spalla viene così chiamata perché la sfera di metallo e la coppa sono poste al contrario rispetto all’artroprotesi convenzionale.
Ciò significa che la sfera metallica è attaccata alla glena omerale e la coppa di plastica è inserita nell’omero.
Questo permette al paziente di sollevare il braccio utilizzando il muscolo deltoide al posto della cuffia dei rotatori lacerata.
L’impianto di artroprotesi inversa è consigliato quando si verificano:
In questi casi l’utilizzo di un’artroprotesi convenzionale non risolve il problema del dolore. Con questo tipo di protesi si è in grado di sollevare il braccio fino a superare un angolo di 90°. Gli studi recenti dimostrano che i pazienti con osteoartrosi hanno migliori risultati con le artroprotesi inverse che non con le altre.